Aaron Blog

środa, 10 października 2007

martedì, giugno 01, 2004



sad.aft.sex greatest hits vol. 1 (12): filmstar

eccovi l’inedito che vi avevo promesso. cerco di farla breve con l’introduzione. siamo dalle parti di lisbona, febbraio 2002 credo. è a tutti gli effetti il mio primo post (e probabilmente il migliore di tutti, se mi permettete) solo che all’epoca non avevo un blog e lo mandai in forma di newsletter ai miei amici lontani. molti non arrivarono alla fine, ma quelli che lo fecero lo considerano un po’ “la ricerca del tempo perduto” della letteratura erasmus. è stato scritto molto velocemente dall’aula internet dell’universidade nova di lisboa, per questo magari alcuni passaggi sono incasinati. mi sono permesso di elidere una bestemmia, frutto del tono estremamente confidenziale. quando trovate gli asterischi sapete con cosa sostituirli. ciao. s.



allora, ieri alla fine abbiamo preso e siamo andati in questa palestra vicino a Principe Real (quando ho telefonato all'agenzia per chiedere dov'e' che giravano mi hanno detto "vicino a Principe Real", ma 'sti gran cazzi, comunque l'abbiamo trovato il posto) per fare questa cosa delle comparse in questo film per il quale ci davano queste ottanta carte. da registrarsi la defezione di Rob,per motivi che spieghero' piu' avanti, alla fine ci siamo presentati in un groppuscolo multirazziale formato da me, Simon (francese/simpatico, urge il suo trasferimento coatto in uno stato piu' degno) e Juan (ispanico/argentino/israelita con un cognome in bilico tra il russo e il polacco). Ci viene subito somministrata un'ora di attesa ingiustificata conforme alle vigenti leggi portoghesi, poi arriva un ciccione portoghese con una maglietta dei Body Count tutta bucherellata (***** ***, ma ve li ricordate i body count???andreste in giro con una maglietta dei body count?) e si prende Juan, che e' stato scelto come comparsa speciale e fara' la parte di un soldato russo. lui a differenza di tutti noi (che ne so, cento persone?) ha diritto a vestire degli abiti, perche' infatti il solito ciccione body count ci chiede se ci siamo portati qualcosa da mettere in attesa di spogliarci per girare, perche' infatti e' ormai ufficiale che reciteremo completamente nudi, perche' non abbiamo nemmeno diritto ai vestiti sgualciti da deportato che ci erano stati promessi, che sono stati destinati alle ragazze piu' timide. Alla fine i timori di Rob si erano quindi rivelati fondati. Ci portano in questa palestra tutti seduti in mezzo, seminudi, ci e' stato proibito di indossare le calze e le scarpe, aspettiamo, ci corichiamo tutti al centro e facciamo le prove, il ciccione e un altro coglionazzo mangiacrauti con un cappello da cowboy ci dispongono alla cazzo di cane fingendo di avere un progetto di messa in scena molto definito, quando e' palese che il cinema e' tanto costoso solo perche' bisogna stipendiare delle mezze seghe senza nessun ruolo definito sul set come questi due. Juan e' vestito a meta' tra un ussaro e uno dell'armata rossa, e se ne sta da un altra parte, alla fine una delle decine di inutili mezzesesghe che si sono aggiunte mi porta via Simon, e rimango solo come un povero stronzo in mezzo a un groviglio di corpi, soprattutto un vecchio con un tuta sintetica che manda un odore insopportabile e un bambino che mi tiene in faccia delle ciabatte che mandano un odore anche meno sopportabile. restiamo li un sacco di tempo, in tanto il set si riempie di elettricisti, cazzoni, fotografi, segretarie di edizione, la direttrice della fotografia e' una vecchia mangiacrauti, nessuno mi caga, tutti dicono a tutti in che posizione mettersi, ma io rimango li' e mi scelgo la posizione che voglio, ogni tanto arriva body count a dirmi di tenere giu' le gambe come se stessimo per girare da un momento all'altro. quando ci dicono che possiamo toglierci i vestiti e' una specie di sollievo perche' alla fine sono rimasto piu' di un'ora con addosso solo il mio vecchio giubbotto di velluto marrone e un paio di boxer grigi, immagino che lo spettacolo non fosse proprio da urlo. rimango li' con il birillo di fuori per un po', sollevato dalla scomparsa della tuta puzzolente del vecchio che sfoggia un fisico da vomito. dopo un po' non e' nemmeno imabarazzante. quando mi giro in mezzo a questa massa informe di carni la roba che mi ha turbato di piu' e' stata sicuramente questa ragazza nera incinta, molto bella, che pero' sfoggiava due capezzoli enormi, talmente grandi che non vi potete nemmeno immaginare, e io francamente non avrei mai creduto che potessero esistere capezzoli tanto grandi. per il resto compaiono birilli di varie dimensioni e le ragazze che non hanno avuto diritto alla divisa sembrano tutte piuttosto in forma. io pero' sono in prima fila, davanti alla camera, e mi girano un po' le palle per avere tutta la troupe di fronte, che praticamente il primo oggetto che gli compare davanti agli occhi siamo proprio io e le mie vergogne. ogni tanto mi giro perche' il pavimento e' piuttosto duro, anche per dare un panorama globale alla fotografa di scena che pero' non mi caga per niente e non mi fotografa mai. Werner Schroeter appare, tristemente, un tamarro della prima ora. vedere un crauto di sessant'anni, tutto rosso in faccia, che se ne va in giro con la coda di cavallo lungo fino al culo, il chiodo e gli stivali da motociclista e' una roba che ti fa risorgere un certo istinto repressivo. Comunque una signora piuttosto carina di nome Fatima mi cosparge di farina il corpo e le gambe, cercando di soffiarne un po' anche sul birillo. poi una tipa cinese che poi ho scoperto essere la schiava di isabelle huppert mi cosparge di una roba grigia, credo amianto in polvere.quando incominciamo a girare sono ridotto praticamente a una merda ormai, nudo sul pavimento tutto ricoperto di schifezze. Mi aspettavo di essere circonciso, ma pare che Werner Schoeter non sia uno di quelli iperrealisti, e crede che possiamo esprimere sufficiente ebreitudine con i nostri birilli intatti. a un certo punto mi accorgo che di fianco a noi appare una sosia di Ilona Staller (effetto della schifosa tinta biondo platino) che veste una ridicola uniforme da ufficiale russo (ma ormai ci eravamo accorti che il buon gusto e il senso estetico di Schroeter erano inferiori a quelli del coreografo dei programmi di Pippo Franco), avanza e si staglia sui nostri corpi come un paracarro, perche' scopro con orrore che isabelle huppert e' terribilmente bassa, e anche terribilmente stronza, perche' per tutto il tempo non fa che maltrattare la sua schiavetta cinese chiedendo valanghe di kleenex per asciugarsi il naso. la scena e' corta, lei urla come una disperata, io non riesco a sembrare morto perche' il mio corpo e' scosso da violenti tremori, dovuti al clima ormai glaciale della sala, poi non riesco a non respirare perche' dopo 10 secondi mi manca il fiato. ripetiamo la scena per non lo so quante cazzo di volte, mi viene proibito di pisciare e di fumare, anche mentre spostano la macchina per cambiare piano, che e' una roba che ci va un casino di tempo, e sto crepando di freddo e Simon e Juan sono lontani e per tre ore non parlo con nessuno e bestemmio a bassa voce tutto il tempo. A un certo punto fatima mi da una giacchettina dei campi di concentramento che prima stava usando per coprire un bambino che suppongo nel frattempo sia morto, la indosso 20 secondi e poi un cazzone dice che possiamo andare. beh, fanculo, piscio per un quarto d'ora e mangio una mela offerta dalla produzione.cerchiamo di farci dare dai soldi da qualcuno, ma ci dicono di telefonare. alla fine sono contento che abbiamo finito e sono anche contento perche' so di aver subito piu' o meno le piu' basse umiliazioni che il cinema potesse offrirmi, quindi adesso immagino che potrebbe soltanto cominciare una risalita. cazzo, quando incomincio a scrivere stronzate mi rendo conto che divento inarrestabile. chiaro che vi saluto tutti caramente, soprattutto quelli che sono arrivati fino a questo punto, spero di vedervi presto, state bene, fatevi sentire, rock'n'roll.

postato da atrocityexibition 01/06/2004 22:00

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